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Alla Ricerca del Senso Perduto

Alla Ricerca del Senso Perduto

Si è concluso il Seminario Internazionale dal titolo: “Alla ricerca del senso perduto: Spunti per una nuova narrazione educativa” tenutosi a Bologna dal 23 al 24 febbraio).

Ho partecipato a tutte le tre sezioni; le mie riflessioni sono sotto riportate.

Prima di tutto è necessario capire il titolo, perciò analizzerò prima 1)- “alla ricerca del senso perduto”, poi 2)-“spunti per una nuova narrazione”.

1)- Quale è il senso che abbiamo perduto? Se si prende in considerazione una delle ultime presentazioni trattate in questo seminario: “da Socrate all’intelligenza artificiale (AI)”, possiamo dire che il senso perduto è quello del modo in cui Socrate intendeva il processo educativo; cioè: aiutare il discepolo a giungere a verità in un rapporto esperienziale, soggettivo faccia a faccia (senza dimenticare che si rivolgeva solo alla classe dei dotti).

2)- quali sono gli spunti che il seminario suggerisce per recuperare il senso perduto? Una nuova narrazione educativa rivolta al nostro mondo attuale che però non comprende solo dotti. Il termine narrazione, di per sé, giustifica il senso perduto e ci permette di affermare che questo seminario non ha affrontato i problemi della scuola attuale in modo utile e costruttivo. La narrazione, infatti, racconta l’esperienza di altri e non basta come modello per “educare” il discepolo.

Uno dei suggerimenti che offre il seminario è l’intelligenza artificiale (AI). Sulla base dei dati raccolti (narrazione), AI dovrebbe aiutare l’insegnante a suggerire le domande da proporre al discepolo nel suo processo educativo. In tal modo, però, si perde la soggettività e si apre le porte alla suggestione.

Dal 1977 ad oggi, la legge 517/1977 e la gestione della scuola come azienda (INDIRE), ha provveduto a minare le basi del sistema educativo italiano nel modo descritto nel libro :”La scuola dell’assurdo: Psicologia e potere” (2023); il seminario di Bologna (23-24 febbraio 2024) indica, tra l’altro, un modo diverso e più pericoloso per mantenere lo status quo.

Tuttavia, il seminario ha offerto anche altre esperienze interessanti molto vicine alla Rivoluzione Copernicana che il libro sopra menzionato suggerisce ma che non possono essere definite narrazioni quanto piuttosto nuove esperienze educative in cui attraverso una nuova prospettiva è possibile il recupero del senso perduto.

Infine un ulteriore osservazione è necessaria: la continua messa in onda della canzone “ONE DAY” che ci ha accompagnato per tutta la durata del seminario; siamo stati perfino sollecitati a cantarla insieme al gruppo musicale che è intervenuto dal vivo. Mi sono chiesta perché questa canzone e, poiché è in inglese, mi son preoccupata di tradurla. In sostanza questa canzone ci invita, in modo piacevole, ad aspettare, pregare e a non scoraggiarsi perché tutto cambierà, tutti saremo trattati allo stesso modo, senza violenza, senza odio, liberi e orgogliosi di essere sotto allo stesso sole. Quale messaggio veicola? Aspettare e pregare senza agire con la pretesa di non scoraggiarsi è qualcosa di impossibile a meno che tu non sia “narcotizzato” o “rimbecillito”. Se questo è il mood e la canzone testimonia l’espressione della nostra società, si può affermare che si è davvero perso il senso del processo educativo nel Nostro Paese Italia. La lettura del libro :”La scuola dell’assurdo: psicologia e potere” sarà di aiuto per ritrovare il senso perduto.

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